Newsletter periodica, Numero 1. 30 APRILE 2020- NEW YORK CITY BALLET

Newsletter periodica, Numero 1. 30 APRILE 2020- NEW YORK CITY BALLET

Newsletter n^1 del 30 aprile 2020

In queste settimane ho consigliato spesso, tramite i nostri canali social, balletti e compagnie di danza da seguire o visualizzare on line e in tv. La settimana scorsa, quando anche il New York City Ballet ha gentilmente offerto sia le prime che balletti del suo repertorio, mi aspettavo un grande entusiasmo nella speranza che tutte subito andassero sul sito per vedere Allegro Brillante di Balanchine. E poi mi sono chiesta: “E se le persone non sapessero la specialità di queste opere messe on line? Sono così sicura di aver spiegato alle mie allieve il meccanismo che governa la paternità delle coreografie? E poi che cosa ha Balanchine di così speciale rispetto agli altri?”
Così mi è venuta l’idea di scrivere degli articoli di storia della danza e del balletto. Ovviamente io non sono una storica della danza, pertanto avrò come fonti i miei libri, siti web certificati, la mia esperienza diretta all’interno di alcune Scuole di Ballo, le mie ricerche personali e la mia passione. Partiremo da fatti accertati e poi ognuno potrà approfondire in maniera autonoma i vari argomenti.
Ho deciso di iniziare con quello che è forse il mio coreografo preferito, GEORGE BALANCHINE, e la compagnia che lui stesso ha fondato, IL NEW YORK CITY BALLET.

LA STORIA
Facciamo un passo indietro e incontriamo una figura influente nel panorama della cultura americana del XX secolo, LINCOLN KIRSTEIN filantropo e personaggio di spicco negli ambienti culturali di New York.
Il primo incontro tra Kirstein e la danza dal vivo avviene nel 1920 quando a Boston ha l’occasione di veder ballare la grande ANNA PAVLOVA. Un altro aneddoto della sua vita lo porta a Venezia in vacanza nel 1929, qui per caso entra in una chiesa dove era in corso il funerale del grande impresario del balletto SERGEI DIAGHILEV. Io non so se voi pensate che esistano i cosiddetti segni del destino, io si, ma è un fatto che GEORGE BALANCHINE sia stato assunto proprio da Diaghilev come coreografo per la sua compagnia ed è un fatto che Balanchine sia stato il coreografo contattato da Kirstein per fondare una scuola americana di balletto che avrebbe eguagliato le scuole europee.
Il sogno di Kirstein era quello di creare un balletto americano in cui i giovani ballerini nativi potessero essere formati sotto la guida dei più grandi maestri del balletto del mondo, ed esibirsi in un nuovo repertorio moderno. Quando nel 1933 incontrò Balanchine sapeva di avere di fronte la persona giusta: George Balanchine si era diplomato alla allora scuola imperiale di balletto di San Pietroburgo (oggi Accademia Vaganova), pertanto la sua formazione risiedeva nella tradizione, aveva anche studiato pianoforte e composizione presso il conservatorio e inoltre aveva lavorato e visto l’Europa.
È passata alla storia del balletto la risposta del coreografo all’invito di Kirstein di seguirlo in America:” Ma prima una scuola”. Ed è così che nel 1934 la School of American Ballet apre le porte a New York in Madison Avenue. La scuola ancora oggi forma gli studenti per il Balletto di New York City e le compagnie negli Stati Uniti e nel mondo.
Il loro sogno di un balletto americano ci mise poco più di un decennio a realizzarsi, nel frattempo vennero fondate quattro diverse compagnie prima di vedere la nascita del NEW YORK CITY BALLET l’11 ottobre 1948 nel complesso del City Center (nasce una compagnia stabile di balletto con un Teatro)
Da quel momento fino alla sua morte Balanchine è stato direttore artistico del NYCB coreografando (in tutto o in parte) la maggior parte delle produzioni introdotte dalla società sin dal suo inizio. Insieme a lui c’era Jerome Robbins invitato dallo stesso Balanchine a ricoprire la carica di vicedirettore artistico.

IL REPERTORIO E LO STILE
Il repertorio creato da Balanchine ridefinisce la danza classica dando al linguaggio del balletto un’inflessione sia completamente americana che del tutto moderna. La dedizione di Balanchine e Robbins ad estendere i confini del balletto ha portato il New York City Ballet ad essere considerato come uno dei più grandi motori creativi del secolo scorso. Se il pubblico potesse tornare indietro, rimarrebbe sorpreso di vedere come la tecnica del balletto è cambiata in modo marcato. La differenza è la realizzazione della visione audace di Balanchine, che ha concepito un modo di ballare senza precedenti in termini di velocità, attacco e sfida tecnica. I valori di “forma” e “contenuto” del balletto classico vengono da lui completamente ribaltati: per Balanchine si deve partire dal movimento, e avviare la creazione coreografica partendo dall’analisi della partitura musicale (non dimentichiamoci che era anche musicista). Il suo stile viene spesso definito neoclassico, uno stile fatto insieme di tecnica accademica,danza contemporanea, libera, gestualità anche con riferimento alla vita quotidiana, suggestioni fortissime, architetture coreografiche geometriche.
Balanchine era un uomo del suo tempo, aveva avuto una formazione classica tra le migliori in assoluto e non ha mai dimenticato questa tradizione, al punto da voler creare una scuola prima che una compagnia. Tutti i ballerini del New York City Ballet hanno una profonda conoscenza dei balletti classici di repertorio, questo è necessario per capire da dove Balanchine è partito e dove è intervenuto. Rispetto ai balletti russi dove la parte teatrale a volte viene addirittura enfatizzata, Balanchine ha de-enfatizzato la trama lasciando così la danza come unica e vera star dello spettacolo. Balanchine aveva visto la guerra e la crisi del dopoguerra, ecco perché dico che era un uomo del suo tempo: ha tolto gli orpelli, ha enfatizzato il gesto, l’azione, la velocità, ma sempre con un’estrema pulizia e precisione tecnica. È riuscito a fondere concetti contemporanei al suo tempo con le idee più antiche del balletto classico.
Lo stile del New York City Ballet è così uno stile neo- classico e assolutamente americano. Balanchine ha coreografato nella sua vita anche numerose commedia musicali, ha messo in scena molti dei suoi balletti per la televisione (per capirci siamo nel 1975), nel 1981 ha ridisegnato la sua messa in scena di “ L’Enfant et les Sortileges” per includere una vasta gamma di effetti speciali, inclusa l’animazione. Lascio a voi le dovute considerazioni…

Balanchine lascia in repertorio al New York City Ballet centinaia e centinaia di opere, ne indico solo alcune tra le più famose:
Firebird del 1949 (ricostruito poi con Jerome Robbins nel 1970); La Valse del 1950; Allegro Brillante del 1956; Agon del 1957; Stars and Stripes (uno dei miei preferiti insieme a Who Cares?) del 1958; Don Chisciotte (in 3 atti) e Arlecchino (in 2 atti) del 1965;il famosissimo Jewels del 1967 ( il suo primo e unico balletto senza trama )…… lascio a voi la scoperta di tutte le altre opere! Troverete come grazie alla sua grande sapienza compositiva riesce a piegare la tecnica a tutte le possibili combinazioni. Solo un coreografo come lui avrebbe potuto penetrare l’arduo fraseggio stravinskiano (guardate le ricorrenti forme di canone, e le entrate dei vari attacchi vicine le une alle altre di mezze battute che generano un gioco imitativo e d’effetto).

LA SUA EREDITÀ
Oggi la compagnia ha circa 90 ballerini, rendendola la più grande organizzazione di danza in America. Ha in repertorio 150 opere, principalmente coreografate da Balanchine e Robbins.
Dopo la morte di Balanchine nel 1983, Robbins e PETER MARTINS condivisero il titolo di Capo del Balletto. Dal 1990 fino alla sua pensione nel 2017, Martins fu l’unico responsabile della direzione artistica dell’azienda. Nel 2009 KATHERINE BROWN è stata nominata la prima Direttrice Esecutiva di New York, una posizione creata per supervisionare la gestione amministrativa della Società.
Nel 2019 JONATHAN STAFFORD è stato nominato direttore artistico del New York City Ballet e della School of American Ballet.
Oggi il New York City Ballet e la School of American Ballet rimangono dedicati alla conservazione degli ideali di Balanchine, questa missione è accompagnata da un impegno per espandere il pubblico della Compagnia e rendere il balletto accessibile attraverso tournée, programmi educativi, uso creativo dei media e altri sforzi di sensibilizzazione.

GUARDA ONLINE
Sul canale YouTube New York City Ballet Spring Season potete vedere 2 balletti a settimana del loro repertorio . Potete inoltre seguire le loro lezioni direttamente dal sito www.nycballet.com

BIBLIOGRAFIA
Testa, A (2005) Storia della danza e del Balletto, Gremese Editore, Roma
“Our history” sezione Discover http://www.nycballet.com
“Company Mission” sezione Discover, our history http:// www.nycballet.com

Federica Bacchetta
Direttrice Scuola di danza Danzami

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