NEWSLETTER NUMERO 2, PERCHÉ FARE PILATES ?

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NEWSLETTER NUMERO 2, PERCHÉ FARE PILATES ?

Newsletter n^2 del 16 maggio 2020

CHE COSA È IL PILATES?

Domanda semplice, che mi sono sentita fare innumerevoli volte in questi ultimi 10 anni, da quando mi sono diplomata alla Federazione Italiana Fitness. Domanda semplice che ha però una risposta difficile, o quantomeno articolata.
Pilates è l’uomo. Lo dice la parola stessa: questa tecnica prende il nome dal suo fondatore; Joseph Pilates ha denominato il suo metodo CONTROLOGY (“arte del controllo”) ognuno di noi deve mettere al centro corpo e mente, il proprio corpo e la propria mente per quanto possibile.

CHI È JOSEPH PILATES
Si conosce poco della biografia di Pilates prima di approdare negli USA, sappiamo per certo che nacque nel 1883 in un paesino vicino a Düsseldorf (Germania) e che soffrì di molti disturbi fisici durante l’infanzia: asma, rachitismo, febbre reumatica. Questo lo portó a interessarsi di medicina, di alcune tecniche orientali di rilassamento e concentrazione, e a praticare numerosi sport al fine di vincere i propri limiti fisici. Si dedicò allo studio dell’anatomia umana e indagò l’analisi del movimento degli animali.
Nel 1912 si recò in Inghilterra dove lavorò come istruttore degli investigatori di Scotland Yard.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si dovette confrontare con soldati menomati e costretti all’immobilità, e si cimentò quindi a costruire macchinari e attrezzature che potessero favorire il recupero fisico dei feriti (ancora oggi gli attrezzi e le grandi macchine per il pilates fanno riferimento a quei primi rudimentali esperimenti)
Durante gli anni che precedettero la seconda guerra mondiale Pilates si trasferì negli Stati Uniti, a New York, e aprí il suo studio accanto alla sede del New York City Ballet, circostanza che si rivelò fondamentale per la diffusione del metodo tra i danzatori.

IL METODO
Innanzitutto il metodo pilates è EFFICACE: per i ballerini, in ambito fisioterapico, per gli sportivi e in generale per i cultori del benessere fisico e psicofisico.
La duttilità e flessibilità del metodo ne ha garantito il successo. Pilates ha “codificato 34 esercizi” che però non vanno svolti tutti in maniera fissa ed immutabile, ma vanno adattati all’esecutore e agli obiettivi che ci si pone.
Il metodo pilates si basa su 7 principi fondamentali: respirazione, centralizzazione,precisione, concentrazione, controllo, fluidità, isolamento.
In questo articolo non possiamo analizzarli dettagliatamente tutti e 7, ma mi soffermo sulla RESPIRAZIONE, che troppo spesso va a definire volgarmente il metodo come una “ginnastica dolce per anziani in cui ti siedi respiri e ti rilassi”.
Nel Pilates dobbiamo imparare a respirare con il diaframma toracico, mantenendo l’addome attivo e risucchiato all’interno per tutta l’ora; non gonfieremo la pancia per respirare ma porteremo il respiro a livello della gabbia toracica, migliorando così anche la sua capacità di espansione e andando a richiamare i muscoli erettori spinali. Sarà proprio la respirazione a creare il ritmo della lezione, insieme alla scelta dell’istruttore di abbinare un tale movimento alla fase inspiratoria o espiratoria. Generalmente l’ispirazione è preparatoria al movimento, e permette alla muscolatura di allungarsi, mentre L’espirazione viene generalmente utilizzata nello sforzo, ad esempio un crunch.
La chiusura delle costole durante l’espirazione aiuta a percepire la sensazione di attivazione dell’addome, e qui entra in gioco il primo principio citato sopra: la centralizzazione, quella che Pilates chiamava POWEHOUSE. Tutti gli esercizi partono dal centro,ovvero dalla zona pelvico lombare, e si diramano verso le periferie. L’attivazione del nucleo profondo della nostra powehouse, del nostro core,attraverso la respirazione, permette la stabilizzazione lombare e crea una forza in grado di creare energia.

LA DIFFUSIONE DEL METODO.

Pilates si inscrive in maniera consonante in quel grande movimento di rivalutazione del corpo che ha caratterizzato le arti del Novecento. Come detto la danza ha attinto tantissimo dal pilates (e non viceversa), sia per fini riabilitativi e di rafforzamento della muscolatura sia allo scopo di raggiungere un saldo equilibrio e un adeguato controllo nel movimento corporeo.É aneddoto noto che George Balanchine (proprio quello dello scorso articolo) dicesse ai suoi allievi:”di andare da Joe”.
Grazie ai diretti allievi di Pilates il metodo si è diffuso in maniera capillare negli Stati Uniti, ma è soprattutto grazie ai danzatori e alle compagnie di danza che il metodo è arrivato in Europa.
In Italia grazie alla signora Anna Maria Cova, ex ballerina di danza classica e fisioterapista che ha studiato per un periodo a New York

I BENEFICI DEL PILATES E IL PILATES OGGI

Il pilates ottimizza le prestazioni sportive riducendo gli infortuni; è molto importante per il rinforzo muscolare dei piedi anche per intervenire sulla postura e sul ritorno linfatico del microcircolo, migliora la coscienza corporea…. Insomma i benefici è risaputo che siano molteplici.
Per questo motivo negli anni gli studi sulle teorie dell’allenamento e la biomeccanica del movimento hanno sviluppato e integrato le variazioni degli esercizi pilates, direi anche migliorandole nettamente (sarebbe per noi impossibile allenarci come faceva Pilates nel 1945).
La FIF Federazione Italiana Fitness è una delle federazioni più aggiornate e attive nello studio sul corpo e il suo allenamento, basti pensare che il Pilates che insegnavo io 10 anni fa fresca di diploma è oggi inattuabile, non perché ci fosse qualcosa di sbagliato o dannoso ma semplicemente perché le nostre conoscenze si sono approfondite e sono migliorate.

Una delle nuove discipline della FIF e studiata direttamente dalla mia formatrice è il PILATES BARRE.
Elisabetta Cinelli ha appurato un nuovo protocollo di pilates allenante, con una struttura di allenamento che si svolge tutta in piedi e aggiunge al pilates la parte cardiovascolare.

Potete venire a provare le nostre lezioni a partire dall’1 giugno, data in cui ripartiremo con i corsi all’aperto nello splendido giardino di Villa Cantoni.
Vi lascio anche un link di una piccolissima parte di una lezione dell’International Pilates Convention del 2016…. Chissà se mi trovate😉 https://youtu.be/FM5qCFT-780

Federica Bacchetta

1Nozioni sulla storia delle attrezzature si possono leggere in http://www.powepilatesverona.it/la_storia_delle_attrezzature.html
http://www.pilatech.it al link “attrezzi”
2Una riflessione del tutto personale: il termine ginnastica dolce è per me assurdo: una ginnastica, qualunque essa sia, comporta dispendio di energia che noi percepiamo anche con fatica e non ha nulla di dolce. È logico capire che la scelta di esercizi che viene fatta per ad esempio un soggetto di anni 70 con protesi all’anca, cifosi e magari una patologia cardiaca, è ben diversa da quella che si fa per un soggetto di anni 50 perfettamente in salute che può lamentare solo cervicalgia, ed è diversa ancora da quella che si fa per un soggetto di anni 30. In questo caso la difficoltà è soggettiva, ma tutti e 3 i soggetti faranno “fatica”.
3www.fif.it

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